Eccomi finalmente tornato a riscrivere sul mio acclamatissimo blog.Sicuramente la mia mancanza si sarà fatta sentire, posso dire che non ho scritto ultimamente perchè non aveva niente di interessante da scrivere.Ma ora sono pieno di cose, diciamo che mi è tornata l'ispirazione.
Ci eravamo lasciati "in quel di Miami", posto surreale, fantastico, vacanziero, double face, dove la differenza tra avere successo e fallire completamente si assotiglia per piccolissime scelte e sfumature, posto che può spaventare o far innamorare, dipende da che angoli uno guarda il mondo.Devo dire che ho capito Miami dopo essere tornato alle realtà normale, o meglio ho capito che
non avevo capito Miami.La mia mentalità razionale e decisamente analitica mi aveva portato a cercare una logica in Miami, per capire se ci poteva essere un futuro li per me o no(green card a parte), ma ciò che ho capito, solo dopo essere tornato, è che Miami è una città che va semplicemente vissuta,una città al di la di ogni logica, che può dare tanto o prendere tutto, con molta facilità.Viverci li per tre mesi rappresenta una grande esperienza, che va ben oltre qualsiasi ritorno da stile di vita di una citta Italiana, o almeno di una città del Nord Italia.Per quel che ho visto gli Stati Uniti sono un paese Quick, dove tutto può accadere velocemente e d'improvviso, sia che vai verso le stelle sia verso le stalle.Deve essere anche questo il motivo per cui chi ha una marcia in più, RIESCE in quel Paese e non si fa fermare dalla burocrazia e dalla lentezza di noialtri.
Al di la di questo esistono degli aspetti che differenziano molto la società made in Usa dalla nostra: il cibo, la famiglia(intesa come sua importanza), la cultura delle persone, la light-life-style tipica degli americani e la loro money-mind,le ragazze e il loro modo di vivere(gli unici amici che avevano erano dei chiuaua)...insomma aspetti che io ho appena notato ma che ci vorrebbero anni per capire a fondo e commentare con una buona conoscenza di ciò che si dice.
E cmq, dopo questo devo dire che sono tornato pieno di buoni propositi per ricominciare e con un heart full of emotions pronto a rimettersi in gioco..ma nn avevo considerato qlcs..
Il ritorno, accomodato inizialmente dall'agiatezza di non vivere più da solo e dal dover supplire a tutti i miei bisogni primari, si è trasformato, pian piano, in una strada in salita e impervia.Il mercato del lavoro non dava molte speranze, gli amici non davano molte occasioni di svago vero,l'agiatezza familiare toglieva quel pizzico in più di vita indipendente,L'ITalia prendeva anni e anni dal life style americano in tutti i suoi aspetti:insomma quel che sembrava un viaggetto di vacanza, in una mente che lavora, si è trasformato in un
accidentale passaggio dalle stelle alle stalle...
In questa situazione ho cercato di seguire la strada più semplice(non sempre la più giusta): testa bassa e tornare a non ragionare(metafora di LAVORO) , ma vuoi gli inesistenti feedback provenienti dal mondo del lavoro, vuoi l'aver trovato poche motivazioni interne agli input provenienti da ciò che mi circondava, mi sono trovato in poco tempo in una situazione di vuoto totale.E come direbbe uno dei tanti filosofi che non ho mai studiato, nel vuoto totale si comincia veramente a pensare e a ragionare e a farsi molte domande.To make the long story short(come diceva pasticcio), ho scoperto che farsi troppe domande non serve poi così tanto o meglio se non si conoscono tutte le risposte, conviene concentrarsi su poco, o meglio ancora su quel poco che si conosce e a cui si può rispondere in maniera definita e concreta e lasciare perdere il resto(
I'll let it roll right off my back).Devo dire che una cosa che ho capito è che la maggior parte di gente prosegue per una forma di inerzia, segue una strada e finché rimane nella carreggiata , si sente sicura a percorrere quel tratto, anche se magari esistono scorciatoie.Questo lo vedo nel cfr tra i miei amici, come loro conducono le proprie scelte in maniera lineare, seguendo la carreggiata e come invece c'è chi deve cercare la scorciatoia, a costo di perdersi ma con il premio di poter arrivare prima.Quale sia la condotta migliore?non lo so,come ho detto prima, non è facile trovare le risposte a tutte le domande e non è detto che queste risposte vadano sempre cercate......